Qual è la funzione ed il significato dei sogni?
Quante volte ad ognuno di noi è capitato
di fare un sogno particolarmente strano, intenso, inquietante e di chiederci la
mattina seguente “Chissà perché l’ho fatto… chissà cosa vorrà dire?”.
Alcuni di noi sognano moltissimo, altri
quasi mai, o quantomeno non ricordano ciò che hanno sognato. Secondo Jung il
sogno è una dimensione fondamentale per l’equilibrio psichico della mente
umana: attraverso di esso avviene l’elaborazione delle emozioni, delle tendenze
e degli eventi che man mano si manifestano nella vita di ognuno di noi.
Sebbene il loro significato spesso
risulti oscuro si può dire che i sogni hanno un importante valore in sé, anche
quando restano a noi incomprensibili: attraverso di essi, infatti, le emozioni
profonde, nascoste, caotiche che si agitano nella parte inconscia della nostra
mente trovano immagini per esprimersi in una prima elaborazione simbolica, cioè
in un primo tentativo di abbozzo di significato comprensibile dalla nostra
mente.
In questo modo le immagini oniriche, pur
non costituendo ancora dei significati o dei pensieri chiari e organizzati,
aiutano la nostra mente ad “avere a che fare” con le proprie emozioni più
profonde e ancora sconosciute.
Questo ha diverse importanti funzioni
tra cui quella di “spingere” l’individuo man mano verso l’elaborazione dei
propri temi fondamentali, cioè verso lo sviluppo della propria peculiare
personalità. Tramite i sogni, inoltre, la parte cosciente e più razionale di
noi viene “vivificata” dal contatto con i propri contenuti inconsci che sono
sempre portatori di nuova “linfa psichica” e creatività. Per questo è davvero
importante dare importanza e spazio alla parte di noi che si esprime attraverso
i sogni e tra poco vedremo meglio come poterlo fare.
Molte persone sono curiose di conoscere
il significato dei propri sogni, ma c’è da dire che un’analisi appropriata dei
sogni può esser svolta solo all’interno di un percorso di psicoterapia o
psicanalisi perché è importante indagare tutte le valenze personali delle
immagini oniriche e le circostanze interne ed esterne in concomitanza delle
quali esse si sono generate.
E’ quindi prezioso ricercare una
conoscenza di sé attraverso una riflessione sui propri sogni ma per ottenere
una comprensione davvero significativa occorre un contesto che consenta un
certo approfondimento delle tematiche rilevanti della persona che ha sognato,
come avviene all’interno di una relazione psicoterapeutica.
Certamente può capitare che alcuni
elementi di un sogno siano portatori di un significato simbolico molto evidente
o “universalmente condiviso”, bisogna però esser cauti nel darne una lettura
univoca poiché i sogni contengono sempre al loro interno una molteplicità di
livelli di significato che non può mai essere esaurita in una lettura univoca e
coerente.
Si dice che il significato di un sogno è
di per sé “insaturo” e l’operazione più giusta che possiamo fare se facciamo un
sogno, sia che stiamo seguendo un percorso analitico o meno, è quella di
lasciargli spazio nella nostra mente, cioè di lasciarlo “agire” il più possibile
in essa, anche se non lo capiamo: un primo passo può essere quello di scriverlo
su un quaderno o un diario dove annotiamo tutti i sogni e magari anche i
pensieri che ci richiamano alla mente; lo si può raccontare a qualcuno come un
amico, un partner o, naturalmente, il proprio analista; chi ha una vena
artistica può lasciarsi guidare dall’ispirazione portata dal sogno per
realizzare un’opera artistica; si può indugiare su tutte le sensazioni, le
emozioni, i ricordi e le immagini che quel sogno ci ha lasciato; si possono
seguire le associazioni che esso ci elicita andando ad approfondire con
curiosità su libri, internet, ecc. qualche elemento del sogno che ci ha colpito
oppure rivedere un vecchio film che il sogno ci ha fatto rivenire in mente.
Insomma bisogna il più possibile mantenere vivo il sogno nella nostra mente e
dargli modo di condurci per i segreti e inesplorati sentieri della nostra
psiche, alla ricerca dei nostri significati e scopi più profondi.
Tutto questo ci può far riscoprire delle
sensazioni sepolte e un nuovo modo di stare con noi stessi che definirei
profondamente anti-moderno in quanto richiede una dimensione temporale ed una
disposizione mentale più rarefatta e meno razionale di quella cui solitamente
ci forza e ci forgia il ritmo e la mentalità del mondo in cui siamo immersi.
Eppure anche in questa riscoperta possiamo trovare uno dei segreti del
benessere psichico.
Un’altra domanda frequente sui sogni è:
“Esistono i sogni premonitori?”. Alcuni sogni in effetti possono avere la capacità
di anticipare alcuni aspetti del futuro imminente di una persona in quanto
l’inconscio può “essere al corrente” prima della coscienza di alcune tendenze
che si stanno verificando nella psiche e che presto potranno avere anche un
impatto sulla realtà concreta del soggetto che sogna. Bisogna tuttavia
utilizzare con molta cautela questo tipo di interpretazione di un sogno poiché
non è frequente.
Quando invece si presentano sogni
angosciosi ripetitivi è segno che esistono dei “nodi di angoscia” nella persona
che non riescono ad essere simbolizzati, elaborati e poi “sciolti”
autonomamente dalla psiche che quindi li riproduce ancora e ancora nel
tentativo di “venire a capo” del complesso emotivo sottostante.
Anche le persone che dicono di non
sognare mai o di non ricordare i propri sogni possono improvvisamente
“risvegliare” la propria attività onirica in corrispondenza di eventi
emotivamente significativi o dell’inizio di una psicoterapia. In quest’ultimo
caso infatti, la consapevolezza che vi sarà uno spazio e una persona
(l’analista), disponibili ad accogliere i contenuti inconsci e le produzioni
oniriche, può stimolare ancora più la mente a prendere contatto con il proprio
serbatoio di significati profondi ed emozioni sotterranee.
Dott.ssa Federica Pirrotta
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